Permessi 104: la Cassazione chiarisce che conta l’assistenza, non l’orario
Cassazione Sezione lavoro – ordinanza n. 23185/2025 Utilizzo permessi ex Legge 104/1992 Cass.-ord. n.23185 del 2025
Un recente provvedimento della Corte di Cassazione torna a fare chiarezza sull’uso dei permessi previsti dalla Legge 104/1992, confermando un principio di grande rilievo per lavoratori e caregiver: non è l’orario della giornata a rendere legittimo il permesso, ma la concreta prestazione di assistenza al familiare con disabilità.
La vicenda trae origine dal licenziamento di un dipendente accusato di aver utilizzato i permessi 104 per scopi personali. Le prove raccolte dal datore di lavoro mostravano spostamenti mattutini che non sembravano riconducibili a un’attività di cura. In appello, però, il lavoratore aveva dimostrato di aver prestato assistenza al familiare disabile soprattutto nelle ore serali e notturne, quando il bisogno era più pressante. La Corte d’Appello di Bari aveva quindi annullato il licenziamento, decisione poi confermata dalla Cassazione, che ha rigettato il ricorso del datore di lavoro.
Secondo i Giudici di legittimità, non è richiesto che l’assistenza debba essere prestata necessariamente in corrispondenza dell’orario di lavoro che il dipendente avrebbe dovuto svolgere, posto che si tratta di un diritto che non ha siffatta limitazione temporale nella legge.
La Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo, e non sanzionabile, l’utilizzo dei permessi ex lege 104/1992 per l’assistenza prestata al proprio familiare, in particolare durante le ore notturne nelle quali era necessaria la detta assistenza per le particolari ragioni mediche. La Cassazione ha rigettato il licenziamento, ribadendo che l’assistenza notturna, se necessaria, è compatibile con l’uso del permesso 104; sul piano giuridico non è richiesto che l’assistenza debba essere prestata necessariamente in corrispondenza dell’orario di lavoro che il lavoratore avrebbe dovuto svolgere, posto che si tratta di diritto del lavoratore che non ha siffatta limitazione temporale nella legge.
